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Il restauro condotto dalla L.A.R. è un restauro opportunamente progettato.

Esso ha come obiettivo primario la messa in esercizio dello strumento, senza per questo però penalizzare l'aspetto storico e la morfologia dello strumento stesso. Ogni intervento sarà certificato con scheda tecnica in cui verranno indicate le operazioni effettuate ed i materiali usati.


LE FASI DEL RESTAURO

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ESEMPIO DI INTERVENTO DI RECUPERO-RESTAURO


 

ESAME DELLA PALETTA

 

PUNTO TERZO

Un esame del ponticello rivela che lo strumento ha montato corde metalliche con pallino terminale. Sono evidenti infatti sull'osso del ponte e sulla parte posteriore del ponticello ancora le impronte lasciate da tale tipologia di corde.

Tenendo presente che su tale diapason dette corde hanno prodotto tensioni di gran lunga superiori a quelle sopportabili dallo strumento, si evince che la rottura è stata causata da questo inconveniente. Infatti, ponendo delle domande al proprietario della chitarra, egli ricorda di aver sostituito le corde con un tipo in metallo, e, di aver poi posato lo strumento per parecchio tempo senza utilizzarlo.

Una chitarra classica è progettata per una tensione media di 6 -7 Kg per corda


PROGETTO DELL' INTERVENTO

 

Analizzando i materiali con cui è realizzata la chitarra, si tratta di una Di Giorgio mod. 26 costruita nel 1970, si decide di ripristinare la paletta con colla animale a caldo rispettando in tal modo la tecnologia con cui lo strumento fu relizzato.

Naturalmente questo tipo di colla necessita la completa messa a vista delle parti da incollare, per consentire di stendere in maniera uniforme la colla sulle superfici ed ottenere in tal modo il ripristino della continuità tra

manico - paletta

L'intervento così progettato mette in luce la necessità di scollare il "copripaletta" in palissandro, che risulta anche esso fessurato, per consentire di operare correttamente.


SORPRESA ! !

Scollato il copripaletta, viene alla luce un fatto del tutto inaspettato

La paletta presenta degli indebolimenti causati dalle "cattive forature" effettuate per alloggiare i perni in plastica delle meccaniche, che hanno portato via del legno, riducendo in tal modo le sezioni resistenti agli sforzi causati dalla tensione delle corde.

Si decide pertanto di rivedere il progetto di recupero alla luce dell'imprevisto sopraggiunto, e, di aggiungere delle spinature in legno capaci di sopperire alla diminuzione di area utile resistente.

 

 


 


 

PER INFORMAZIONI

lar@larchit.com